LE MIE PUBBLICAZIONI DI STORIA DELL'ARTE
Sembrerà paradossale ma ho scoperto solo recentemente che la bellezza si trova proprio là dove c'è il vuoto. Questa consapevolezza mi è utile per creare dell'arte. Insomma il nulla per me coincide con la bellezza dell'arte. Non vorrei sembrare noioso e pedante ma i filosofi Zen dell'antico Oriente sanno molto bene in che cosa consista questo nulla e d'altra parte sull'altro versante del mondo, qui in Assisi, è lo stesso San Francesco che ci aiuta a comprenderlo. Lo voglio spiegare con parole semplici come fosse un giochetto, come fanno i monaci Zen e come ancora oggi fanno i nostri monaci negli eremi benedettini, poiché son certo di rivolgermi a persone che già sanno di queste cose e perché semplici sono i miei mezzi oratorii, arte a me non familiare. Se volessimo definire il concetto con parole Zen potremmo dire che se immaginiamo la nostra anima come un recipiente e se vogliamo che questo recipiente si riempia dell'infinita bellezza e della perfezione occorre che esso sia prima svuotato di tutte le cose inutili. Più grande è il vuoto della nostra anima e più grande sarà la quantità e perfezione che essa risucchierà nel suo interno come se vi fosse il vuoto pneumatico o vuoto del pneuma che dir si voglia. A queste conclusioni sono giunto nei miei studi dell'arte del passato, così straordinariamente ricca in Assisi. Lo studio approfondito alla scoperta di dimensioni nascoste o sconosciute dell'arte antica è quindi per me scultore e pittore di straordinaria importanza come fosse la linfa di un albero. A questa convinzione sono giunto scrivendo i miei ultimi due libri che ho dedicato allo studio storico artistico dei due monumenti fondamentali della nostra città, uno studio sull'arte medievale di Assisi del tempo del prima San Francesco e di quello del dopo. Il primo si occupa delle sculture della facciata del Duomo e l'altro dei primi dipinti della Basilica inferiore di San Francesco e di quest'ultimo, appena pubblicato, ne parlerà il Dott. Pio De Giuli dell'Accademia Properziana. Ho tentato un'impresa mai tentata da nessuno, decodificare l'arte delle sculture della facciata della nostra Cattedrale di San Rufino, e quella di alcuni dipinti simbolici inediti, i primi in assoluto ad essere dipinti nelle volte della Basilica di San Francesco. Non per mania di grandezza ma proprio per corrispondere a quella sete di conoscenza che inconsciamente mi spingeva a cercare nell'arte del passato quelle risposte e quella continuità che lega la mia famiglia da molte generazioni al fare arte.
Indice delle pubblicazioni di storia dell'arte