Franco Prosperi

 

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LE MIE PUBBLICAZIONI DI POESIA

LE COMPOSIZIONI POETICHE E MUSICALI

          Franco Prosperi nel 1986 realizza per il poeta danese Hans Molbjerg una composizione visiva  stampata a mo’ di partitura musicale da inserire nelle pagine di due sue poesie: 

"STACCATO NOIR / BLANC e ISPIRAZIONE" 

Il poeta e l’ambasciatore di Danimarca erano presenti alla premiazione del concorso di poesia indetto dal Comune d’Assisi per celebrare il centenario del poeta Johannes Jorgensen. Le poesie e le immagini sono state pubblicate in DAGEN KRONIK dalla editrice danese Berlingske Tidende a cura di H. Molbjerg.

       Negli anni successivi esiste una produzione poetica che si alterna a quella di partiture musicali dipinte per essere interpretate visivamente da strumentisti com’è accaduto durante un concerto di musica intuitiva eseguito in Assisi da Markus Stokhausen nel 1989.

       Le sculture sonore.

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       Prima di parlare delle mie ultime opere poetiche, desidero parlare di un capitolo particolarmente importante per me che è stato dedicato al suono. Credo che non sia usuale per un artista della dimensione visiva dedicare alcuni anni della sua vita ad esperienze sonore. Non dico musicali giacché sono completamente digiuno di qualsiasi nozione musicale e non sono mai riuscito a suonare nessuno strumento, ma dico di esperienze sonore che soddisfacevano la mia sensibilità come fossero armonie misteriose che potessero in qualche modo somigliare o far immaginare forse quell'armonia delle sfere rotanti dell'universo tanto celebrate da Platone, da Pitagora e dai classici, che guarda caso pur non essendo musicisti di professione si interessavano moltissimo alla dimensione sonora. Credo che questa esperienza della realizzazione delle sculture sonore abbia rappresentato per me concretamente un modo per toccare con mano la libertà creativa.

Con il nome di sculture sonore (nella foto un disegno progettuale, dettaglio costruttivo del sistema di modulazione delle corde -1989), voglio indicare un' opera unica e irripetibile realizzata ad Assisi nel 1989. Quest'opera, è stata presentata per la prima volta al pubblico, insieme alla famiglia blu, e alla natività fiore o albero dell'amore, su invito del Municipio di Assisi, nell'occasione del concerto dell' Orchestra Musisches Gymnasium di Salisburgo tenuto al Lyrick Theatre di Assisi nell'ottobre del 2004. La famiglia blu è un'opera più recente, realizzata per   l'esposizione personale tenutasi nel 1999 su invito del Municipio di Spello nel Palazzo Cruciani.

Le sculture sonore sono strutture estetiche di tipo metafisico progettate architettonicamente seguendo le indicazioni dettate dal senso della bellezza del fare (Poiesis) e realizzate con materiali tecnologici di produzione industriale elaborati e combinati fra di loro dall'artista per ottenere un meccanismo "funzionante".

Ho voluto vedere fino a che punto e in che modo, un artista può produrre tecnologia a partire dall'estetica. 

L'obiettivo infatti era quello di giungere alla definizione di forme comunicative ma allo stesso tempo di inventare un oggetto sonoro che potesse funzionare come uno strumento musicale senza essere toccato dalla mano dell'uomo (come una creatura che avesse una vita propria, anche se meccanica) cioè la visione creativa da perseguire era quella di una scultura sonora complessa che si suonasse da sé senza intervento umano.

I primi risultati sonori naturali con effetti di rilievo, si ebbero facendo vibrare con impulsi elettromagnetici alcune corde metalliche di pianoforte ottenendone la vibrazione continua (una specie di basso continuo) modulabile regolando le frequenze degli elettromagneti.

La seconda fase, che vide crescere il numero dei pezzi, le materie utilizzate, la complessità della macchina estetica ed anche la sua bellezza tecnologica, per la continua cura e la progettazione dell'artista, consistette nell'inserire dei martelletti elettromeccanici con bracci più o meno lunghi a seconda degli effetti sonori da ottenere.

Successivamente fu costruito un meccanismo di modulazione del suono delle corde con un sistema a scorrimento con pinze rotanti su appositi binari al titanio.

A mano a mano che cresceva la complessità della scultura sonora, di cui qui accanto vediamo l'immagine della esposizione presso il Lyryk Theatre di Assisi nel 2004, seguendo con grande rigore le direttive estetiche che provenivano dall'oggetto stesso, via via che cresceva organicamente, aumentava la difficoltà di gestire con semplici tastiere, pulsantiere elettriche e timer, l'intera macchina e ben presto si pervenne a sostituire questi sistemi arcaici, quasi in una sorta di filogenesi meccanica, con quello più moderno basato su un'interfaccia di relays controllati da un programma computerizzato. Il fine tuttavia era sempre quello di ottenere un suono fisico e non elettronico e cioè un suono naturale e non artificiale o meglio un suono reale e non la fotografia del suono, oppure le reali vibrazioni sonore delle corde e non quelle virtuali elettromagnetiche.

Alla prima scultura, durante il lungo lavoro di realizzazione, se ne aggiunse presto un'altra basata sugli stessi principi, che allacciata alla prima, fosse in grado di determinare una più ampia gamma di variazioni sonore e di percussioni sulle corde.

L'amplificazione del suono, modulata con appositi display elettronici in grado di produrre effetti di eco e distorsioni contribuiva anch'essa a far ottenere un'ampia possibilità di suoni elettronici che aggiunti a quelli naturali, potevano essere programmati in apposite sequenze automemorizzate durante l'esecuzione della musica intuitiva, tuttavia il fascino e la salubrità dei suoni naturali è insuperasbile e durante l'esecuzione di un brano con le sculture sonore, si preferiva sovente eliminare gli effetti virtuali della musica elettromagnetica, determinata dall'amplificazione, specie se veniva accompagnata dal canto.

          Gli spartiti musicali di Franco Prosperi e la Musica intuitiva di Markus Stockhausen

          Durante la costruzione delle sculture sonore, nello stesso anno 1989, realizzai per Markus Stockhausen il manifesto "La città sonora" in occasione del suo concerto di inaugurazione del "Laboratorio di musica intuitiva" fondato dal musicista di Colonia in Assisi.

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                  1989 - La città sonora Manifesto per Markus Stockhausen

                  A qualche anno prima risale il primo spartito musicale dipinto da Franco Prosperi dal titolo: Viandanti al crocevia dell'universalità - 44° Corso di Studi Cristiani eseguito per il manifesto del 44° Corso di Studi Cristiani alla Procivitate Christiana di Assisi nell'agosto del 1986, dedicato l'incontro fra le varie religioni del mondo.

Da quella prima opera realizzai successivamente, su vari temi, fino ai giorni nostri ben oltre sessanta spartiti di musica astratta intuitiva. Spartiti di musica astratta su sette od otto righe che possono ispirare creativamente l'esecutore del brano per la musica intuitiva delle sculture sonore o di qualsiasi strumento musicale come più volte è accaduto..

L'ultimo spartito è ispirato al misticismo nel confronto fra quello orientale e quello occidentale e si intitola Samsara ed è quello di cui parlerà più avanti la collezionista olandese Anne Marie Starreveld.

I lunghi anni trascorsi dai tempi della realizzazione, hanno purtroppo ormai reso inoperanti le sculture sonore, ma esse sopravvivono nella loro propria essenza estetica agli eventi fisici e alla stessa tecnologia, ormai consunta, ossidata, immobile, senza anima, morta, di cui dimostrano la realtà.

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2004 - Composizione per sculture sonore N°43 - Samsara

 

UN PICCOLO LIBRO POETICO

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