Franco Prosperi
La mia vita e le mie opere. Tracce autobiografiche e critiche: Vite dedicate all'arte in Assisi.
L'ARTE DI FRANCO PROSPERI E ASSISI
Anna Nabot
Direttrice della Galleria d'arte sacra della Pro Civitate Christiana
intervista 2007
Nella storia pluridecennale dei Convegni organizzati in Assisi dalla Pro Civitate Christiana , tra le varie componenti della cultura, dell'arte e della spiritualità che hanno dato "carne e sangue" alle idee, ai sogni e alle utopie di volta in volta proposte dai suoi "Volonrari", nello spirito del Fondatore don Giovanni Rossi, vi sono anche le tracce significative di un Artista eclettico quale è Franco Prosperi, figlio del ben noto Francesco che ha impreziosito la Assisi, la Cittadella e la nostra Galleria d'arte Sacra Moderna di molte sculture.
Voglio qui ricordare anche le sue opere d'arte grafica, immagini che interpretano i temi trattati nei nostri convegni a partire dagli anni '80 anche se la sua collaborazione risale ad anni molto più indietro, al tempo delle scenografie per le rappresentazioni teatrali di Orazio Costa e parlo degli anni 60, al tempo delle frequentazioni della Cittadella di Pasolini.
Fra le numerose testimonianze della sua arte grafica rimangono nei nostri archivi molte immagini create da lui:
Per il 43° Corso di Studi Cristiani dell'agosto 1985 - La Morale: alla ricerca di un consenso perduto? - per cui realizza anche una imponente scultura lignea esposta nel Teatro e nella Galleria della Cittadella , di cui fu pubblicato uno splendido servizio fotografico sulla Rocca n° 18/19 del 1985.
Per il 44° Corso di Studi dell'agosto del 1986, in preparazione dell'incontro in Assisi di Giovanni Paolo II con le altre religioni del mondo - Viandanti al crocevia dell'universalità - disegna lo spartito musicale con le lettere dell'alfabeto islamico, ebraico e cristiano.
Per il Convegno sul movimento liturgico nel settembre del 1986 - tra riforma conciliare e attese del popolo di Dio- realizza la danza con la colomba, opera a tempera su tela di grandi imensioni.
Per il 45° Corso di Studi Cristiani dell'agosto del 1987 - Induisti, Buddhisti e Cristiani, una convivialità profetica? - realizza l'Albero della vita, tempera su tela di grandi dimensioni.
Per il 10° Seminario; "La comunicazione nella coppia: tra violenza e tenerezza", del 22 aprile del 1988, realizza una esposizione nella Sala Papa Giovanni della sua opera in resina: "La famiglia" che poi viene collocata permanentemente nel portico della Sala Papa Giovanni.
Il "Cantico delle creature" una tecnica mista (1990) testimonia con l'incisività di un collage di colori, come lo spirito di Francesco sale dal basso, dalla terra verso l'alto. L'artista Prosperi fa suo l'invito del Poverello a esprimere gratitudine al Creatore anche nel momento più enigmatico quale è quello della morte, dalla quale "nullo homo vivente può skappare". Da tale opera viene tratto il logo per il 50° Corso di studi cristiani dl 1992.
Voglio anche ricordare alcune copertine disegnate da Prosperi per i libri della nostra Casa Editrice: "L'Utopia di Francesco si è fatta.....Chiara", del 1994 e "Francesco: l'Utopia che si fa storia".
Si è trattato di opere che hanno rappresentato e tuttora rappresentano un messaggio legato ai valori umani e religiosi, espressi con l'intensità e le sfumature cromatiche, con il movimento quasi danzato e ritmato delle linee. Si veda "Il volo di colombe" dipinto ad olio (1990), quasi grande finestra animata appunto da colombe che sembrano nascondere i paesaggi oscuri e dolorosi del mondo, lasciando feritoie di luce che aprono alla speranza.
ALTRI RIFERIMENTI NELLE ISTITUZIONI DELLA CITTA' DI ASSISI
Vincenzo Coli
Padre Custode della Basilica e del Sacro Convento di San Francesco ad Assisi.
intervista 2007
Credo che il rapporto fra noi frati della Basilica e la famiglia Prosperi si radichi indietro nel tempo, per le belle e limpide manifestazioni d’arte che ci ha lasciato. Il rapporto perciò continua con naturale seguito per uomini che vedono nella bellezza una via di umanizzazione e di evangelizzazione nello stesso tempo, direi una via privilegiata. Con questo contesto si può comprendere la grande natività lignea per la Sala Romanica che Franco Prosperi esegue nel 1982.
Alla sua opera dobbiamo anche l’altare della Cappella del postulato con il “Sole di San Bernardino” del 1984 il calice d’argento dedicato a S. Massimiliano Kolbe per l’altare papale e i bronzi di otto Santi Francescani che fanno corona all’altare maggiore della Basilica inferiore. Recentemente sono stati inseriti in questo ciclo altri due bronzi: i ritratti di Papa Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. Per quest’ultimo, nel 1993 nell’occasione della visita in Assisi per la preghiera della pace con i capi religiosi d’Europa, abbiamo anche un bellissimo dono del Comune di Assisi, il Volo di colombe, in cui Franco Prosperi ha fissato nella pietra rosa del Subasio l’ideale simbolico del Pax et Bonum e del Cantico delle Creature. Questa scultura si trova nell’antico chiostrino interno, ov’è la magnifica Deposizione ad affresco del Sermei che è il luogo per accedere allo splendido porticato del XIII secolo, come se le colombe potessero da lì librarsi in volo nella natura di quella visione che si gode della verde pianura sottostante della Valle Spoletana attraversata dal tortuoso torrente Tescio.
Per l’ opera in mosaico la “Danza degli Angeli” pensiamo al giardino dei Novizi.
Claudio Ricci
Sindaco di Assisi
intervista
Nella mia vita mi sono occupato di immagine, di pianificazione del territorio e di turismo, ma ho avuto sempre fortissima la passione per il Teatro e l'Arte . Pur avendo ricevuto la formazione tecnico-scientifica dell'Ingegneria, conservo ogni esperienza della dimensione estetica ,che ritengo un prezioso patrimonio integrale della mia attività.
Apprezzo moltissimo le opere d'arte di Franco Prosperi, che reputo non solo di pregevole fattura ma che dimostrano una serie di caratteri che trovo a me congeniali, poiché sono proprio quelli che cerco di trovare nelle opere dei giovani artisti di oggi e che spesso mi capita di suggerire loro.
Il sapiente equilibrio nel realizzare sia opere di pittura che di scultura è una caratteristica che appare fondamentale in questo artista di Assisi che ha risolto brillantemente il reciproco apporto delle varie arti alla sua espressività. Egli si dimostra capace di padroneggiare una moltitudine di tecniche diverse. Questa apparente facilità di esecuzione è certo dovuta in primo luogo alla sua personale creatività, ereditata da una famiglia di artisti, ma anche allo studio condotto sulla dimensione delle varie tecniche, dovuto in modo particolare alla scuola del genitore, da ritenere uno dei massimi scultori umbri. L'altra dimensione dello studio riguarda la versatilità degli interessi che spaziano dalla poesia alla ricerca storico artistica condotta sul patrimonio dei beni culturali della nostra città, con pubblicazioni di notevole interesse in questo campo che aprono addirittura nuove strade interpretative.
Non credo nella creatività fine a se stessa, come spesso accade oggi, cioè ad una creatività ermetica e chiusa in sé, che si riduce ad una mera originalità espressiva dai contenuti nascosti, e ammiro quindi l'altra componente della sua arte: la capacità comunicativa, evidentemente dovuta al grande rispetto che l'artista ha per lo spettatore, per il pubblico che osserva, sicuramente motivata dalla consapevolezza che l'arte ha una funzione, che esiste cioè un' utilità sociale dell'arte.
Questa preoccupazione per il pubblico, d'altra parte, non sacrifica la sua espressione stilistica che rimane sempre libera, spontanea ed efficace poiché si fonda oltre che sulla pratica esperienza creativa anche sulla conoscenza profonda del simbolismo e dei mezzi espressivi delle età arcaiche e medievali di cui Assisi, con i suoi monumenti, è il regno. L'immediatezza della comunicazione essenziale è dovuta inoltre ad un aspetto particolarmente importante poiché, come per il padre, è dovuta alla particolare atmosfera spirituale e culturale che si respira fra le mura di Assisi. La sua straordinaria capacità di sintesi infatti coincide con il valore francescano della semplicità e dell'umiltà applicata all'arte e vissuta personalmente.
Desidero inoltre ricordare brevemente, a proposito dei rapporti esistiti fin da antica data fra l'Amministrazione Comunale e la famiglia d'artisti di Franco Prosperi, un sintetico elenco delle sue esposizioni e delle sue opere eseguite con il patrocinio del Comune di Assisi:
1974 - Esposizione antologica delle opere dal 1960 di pittura e scultura presso la Galleria "Le Logge" del Comune di Assisi.
1991 - Manifesto per il gemellaggio Assisi - Betlemme per il Comune di Assisi: "San Francesco istituisce il presepio". Lo stesso tema è stato poi realizzato in piccolo arazzo con la tecnica del ricamo computerizzato dalla ditta DIPA di Santa Maria degli Angeli.
1993 - "Volo di colombe", in pietra rosa di Assisi, acquistato dal Comune per farne dono a sua Santità Giovanni Paolo II, opera che ora si trova nel chiostrino del Sermei presso il Sacro Convento di San Francesco.
2003 - Esposizione antologica presso il centro espositivo della Città di OSIMO alla presenza delle autorità comunali di Assisi e di Osimo nel corso della cerimonia d'inaugurazione del IV centenario di S. Giuseppe da Copertino, con il conferimento della medaglia onorifica del Comune di Assisi.
2004 - Esposizione presso il Lyrick Theatre con opere in legno, in resina sintetica e con le installazioni elettromeccaniche delle sculture sonore, come particolare atto d'omaggio all'arte della musica di Mozart in occasione del concerto dell'Orchestra Musisches Gymnasium di Salisburgo.
Conosco bene l’impegno che l'artista dedica spesso alla sua Città, fra cui la collaborazione attiva alla cura storico-artistica di alcuni dettagli del Calendimaggio, specie nella scena del Bando della Parte di Sotto. Conosco la sua esperienza in questo campo e auspico una collaborazione alla realizzazione del manifesto per il prossimo Calendimaggio che, fino ad ora, per consuetudine è stato realizzato da artisti assisani, sicuro che saprà interpretare magistralmente lo spirito delle antiche tradizioni cittadine che rivivono ogni anno in questa tipica espressione del nostro folklore.
Per concludere, ritengo che nell'ambito dell'orizzonte che insieme alle attività culturali promosse dalla nostra città con l'ONU (Ufficio di Assisi) e l'UNESCO (il territorio è Patrimonio Mondiale) e le prospettive future attraverso un crescente ruolo nell'Associazione Città UNESCO italiane, le opere d'arte di Franco Prosperi, già da tempo sulla ribalta internazionale, possano trovare un'adeguata collocazione altresì nel Museo d'Arte Moderna della Sede della Fondazione dell'UNESCO a Parigi, in quanto è mia intenzione proporre a questa sede la donazione di un'opera appositamente scolpita dall'artista nella pietra rosa del Subasio che rappresenti il messaggio ideale di pace e di cultura dell'Unesco e di Assisi.
Donazione da effettuarsi in occasione della visita che il Comune di Assisi intende organizzare presso la sede UNESCO di Parigi nel 2008, in preparazione del decennale dell'inserimento di Assisi nel Patrimonio mondiale nel 2010. Iniziativa questa che, peraltro, è in linea con il recente progetto presentatomi dal Club UNESCO di Assisi.
Claudio Ricci
Sindaco di Assisi
Pio De Giuli
Accademico del Subasio, Censore del Terzo Comizio,
Direttore del trimestrale “Subasio” [1]
Dalla percezione sensibile alla comprensione profonda
(Sugli studi di carattere storico - artistico pubblicati da Franco Prosperi)
Quando per la prima volta mi sono occupato degli assidui studi storico-artistici e delle pubblicazioni di FRANCO PROSPERI (cfr. “Subasio”, giugno 2004, pp. 48 -50) non ho esitato a definire imponente il paziente lavoro di ricerca che gli aveva permesso di scrivere le 366 pagine del volume “Gioacchino da Fiore e le sculture del Duomo di Assisi”, corredato da 723 note esplicative di notevole interesse storico ed iconografico.
Ora, dopo aver esaminato il nuovo libro “Gioacchino da Fiore & Frate Elia”, in gradita anteprima e con le doverose cautele richieste dalla consapevolezza di addentrarsi “in munere alieno” , ho avuto conferma delle doti di metodo e della non comune capacità di intuizione dell’Autore, palesemente memore della pregressa esperienza di docente di storia dell’arte antica presso l’Università per Stranieri di Perugia: questa volta il numero delle pagine (324) è leggermente diminuito mentre le note, suddivise in tre distinte serie numeriche, sono 827 a dimostrazione del lungo percorso ormai quarantennale, iniziato nel 1968 con la pubblicazione di un breve saggio sull’argomento (26 pagine, 38 note, 12 illustrazioni).
In questa progressione di monumentale consistenza si avverte la vocazione interdisciplinare di un Prosperi costantemente proteso, da bibliofilo raffinato vorace ed onnivoro e da consumato internauta, a leggere il significato delle immagini con felici intuizioni e con ipotesi ardite che andavano verificate attraverso le fonti, come puntualmente è avvenuto, seguendo la traccia delle parole di Gioacchino da Fiore “……quod potius figuris ostendi quam lingua esprimi potest (Expositio in Apocalypsim, f. 38) che ci vengono fatte incontrare nelle prime pagine della pubblicazione.
Merita di essere altresì sottolineato il pregio della originalità e persino dell’inedito a partire dalle due illustrazioni che impreziosiscono la copertina (in recto e verso) per merito del francescano padre Gerhard Ruf, ofm.conv., che per la prima volta ha fotografato e reso agevolmente fruibili i dettagli del fregio dipinto a tondi binati, databili al 1239, che sono situati nelle volte del ricetto d’ingresso della Basilica Inferiore. Milioni di persone, nel corso di quasi otto secoli, sono passate davanti a questa manifestazione di arte, distrattamente, ammirandone al massimo gli accostamenti cromatici e l’effetto d’insieme, percepito “tout court nella sua funzione decorativa.
Invece, come Prosperi afferma e dimostra nel suo “Incipit” in maniera più che convincente, quei segni geometrici celano allegorie raffinate connesse a veri e propri misteri basati su robusto fondamento teologico, secondo il gusto dell’uomo del Medio Evo che, forse più di noi, era capace di “ascoltare con gli occhi” e, almeno nell’evoluto “milieu” dei monasteri, a “pensare per paradigmi”. Forse si tratta di un estremo e presago tentativo di salvataggio di quegli elementi paradigmatici che erano esplicitati nelle prime biografie del Santo di Assisi, quelle di cui fu ordinata la distruzione dal capitolo Generale di Parigi del 1266 che accreditò definitivamente quale necessario presidio di ortodossia la “Legenda Maior” di Bonaventura da Bagnoregio.
Erano ancora presenti i fermenti dell’anno 1000 durante i quali Bogomili, Catari, Albigesi, Valdesi, Pauperes Spiritus, Fratres liberi Spiritus, Beghine, Begardi e specialmente gli Spirituali di Gioacchino da Fiore esprimevano la loro ansia di rinnovamento nella verità, spinta fino ai confini dell’eresia. Era quindi necessario assumere posizioni inequivocabili nell’erigere un tempio destinato a perpetuare la memoria dell’ “Alter Christus” e per questo a divenire uno dei centri maggiori della Cristianità e, infatti, fu questa la linea di pensiero seguita da Frate Elia, Ministro Generale dell’Ordine e contestualmente “magister” della fabbrica della Basilica.
Emerge, fin dalla fase progettuale, come acutamente annotava l’insigne storico dell’arte Giorgio Vasari, che la mano dell’ “artifex” (Iacopo Tedesco) era saldamente guidata dal teologo, sicuramente Frate Elia ma forse anche Tommaso da Celano a configurare un dualismo di committenza che Prosperi ritiene con fondate ragioni plausibile. Per questo motivo è immanente il concetto della Trinità già nell’ideazione del complesso di tre Chiese sovrapposte con lo scopo di farne un vangelo cristiano, un vangelo francescano, come emerge con chiarezza dalla “Epistola enciclica de transitu Sancti Francisci”: la cripta sotterranea che rappresenta ad un tempo la morte corporale e il luogo invisibile della sacralità dell’anima, il massiccio romanico della basilica inferiore che simboleggia la vita terrena concepita come memoria e pellegrinaggio, l’ “opus theotonicum” della basilica superiore che con le spinte verticali tipiche dello stile gotico esprime e promette la libertà futura della luce e dello Spirito.
Tutto nasce – come preannunciano nella loro complessa numerologia le decorazioni in esame sottoposte da Prosperi ad una rigorosa indagine ermeneutica - dalla mano destra di Dio che si protende, benedicente, verso la triade del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, seguita da due pentadi che fiancheggiano una quaternità per aprirsi quindi in una sequenza settenaria di tondi binati ripetuta sette volte per un totale di 49 “verità” simboleggianti la Chiesa nel mondo che al capo opposto è sorretta da una figura telamonica vestita del saio francescano, a sua volta preceduta dal simbolo triadico della “minoritas” (povertà, obbedienza e castità), e quindi chiaramente allusiva all’Ordine dei Minori.
L’indagine dell’Autore si dispiega in cerchi concentrici sempre più ampi che partono dal nucleo delle fonti francescane (il trattato alchemico “Lumen Luminum” di Elia Bonbarone, gli scritti di Cesario da Spira , l’Itinerarium mentis in Deum e il “De reductione artium ad theologiam” di Bonaventura da Bagnoregio, la “Legenda aurea” di Jacobus de Varagine; gli scritti avventurosi di Giovanni da Pian del Carpine e del suo interprete frate Benedetto di Polonia, missionari in oriente in sella a cavalli tartari abituati a cercare il nutrimento sotto la neve per attraversare la steppa dei Chirghisi e raggiungere la corte di Gengis Khan; di Gherardo di Borgo san Donnino, di Giovanni e di Salimbene da Parma, di Johannes de Rupe Scissa <+1375), del filosofo scienziato Roberto Grossatesta <1175-1253) e del suo discepolo Ruggero Bacone), fino ai coevi Agostino Gemelli, Ilarino da Milano, Stanislao da Campagnola.
Da questo epicentro, saldamente conosciuto e tenuto presente per non cadere in un facile sincretismo, la ricerca di Prosperi si estende nelle dimensioni dello spazio e del tempo per sviluppare analogie e parallelismi che fanno riflettere e che dimostrano l’esistenza di remoti processi di osmosi tra le civiltà, le religioni e le culture, quindi non soltanto “intra moenia” con le pertinenti citazioni del “De Arte sacra” di Olimpiodoro di Alessandria (IV sec.), di Origene e dell’Arcivescovo Richerio di Sens (“Gesta senonensis ecclesiae”), con i ripetuti riferimenti alle opere di Ildegarda di Bingen (1098-1179), del Paradiso dantesco (XXXII, vv. 68 -72) che esprime mirabilmente il concetto della predestinazione, del “Liber ad honorem Augusti” di Pietro da Eboli.
Compaiono infatti il rito della “psicostasia” (o pesatura dell’anima) a ricordare il giudizio cui – secondo gli antichi egizi deve sottostare il defunto alla presenza di Osiride e dei 42 Giudici dei Morti nell’ Aula della Verità e della Giustizia, il Libro Tibetano dei Morti di Nam Khai Norhu, il Siddharta testo fondamentale del Buddhismo, i testi Vedici dell’Induismo (Narada Purana), la cosmologia primitiva della Brihadaranyaka Upanishad secondo cui l’occhio è la fonte di tutte le forme, il “Trattato del Fiore d’Oro” o del “Grande Uno” attribuito al maestro Lu-Tzu (VII – IX sec.), il sufi persiano Bistami (+870), il filosofo arabo andaluso Ibn Sina noto in occidente con il nome di Avicenna (+1037) e via proseguendo, con un taglio che diviene marcatamente enciclopedico, con gli scritti del matematico Leonardo Fibonacci (che divulgarono il sistema delle cifre numeriche indo arabe) fino ai diagrammi dell’Albero della Natura di Charles Darwin.
Non è facile districarsi tra i concetti e simboli che si accavallano sovrapponendosi ed intersecandosi per nascondere enigmi sui quali si è cimentata per secoli l’intelligenza umana: solo a titolo di esempio si possono citare, come opportunità di arricchimento per il lettore, lo “Yantra”, strumento consueto della meditazione tantrica; il “Satkon” o stella esagonale simbolo del potere della creatività positiva della mente; il “Mandala”, struttura circolare le cui parti componenti sono tutte equidistanti dal centro; la Teratkis pitagorica;la Cabala ebraica..
Nel metodo rigoroso di esegesi comparata, costantemente seguito dalla prima all’ultima pagina, Prosperi rivela un particolare interesse per l’Islam che gli permette di formulare accostamenti di particolare interesse come quello tra l’Ogdoade Minoritica ( le cui punte frecciate presentano una forte analogia con l’orientazione coranica della “quibla”) e l’Ogdoade Islamica che ingloba, traendola dai caratteri cufici (tipici della fase più antica della scrittura araba), la rappresentazione grafica del nome di Allah, stilizzata in un disegno geometrico, chiuso e simmetrico. Esercitando il gusto inconfondibile della citazione dotta, l’Autore ci permette di incontrare (Sura 17,1; Sura 53,5) gli Angeli Jbrail e Ridwan che guidano Maometto verso la Scala del Paradiso, molto simile a quella narrata da Giovanni Climaco ( VI – VII sec.) e pervenuta a noi dalla traduzione dal greco di Angelo Clareno, esule in Tessalia per sottrarsi all’Inquisizione (1299); altrove troviamo - accanto ai versi della poetessa Rabi’a-al-Ada-wija ((714-801), la prima a cantare l’amore mistico in sovrapposizione alla impostazione strettamente ascetica del sufismo, - il fantastico mondo di cose mirabili e di animali parlanti del Kitab Kalila wa Dimma, narrato dai precettori arabi a Federico II.
Non per niente Franco Prosperi è nato a Tunisi dove, con i primi vagiti, ha respirato l’aria del Mediterraneo, cerniera di culture e di popoli, via principale di contatto tra le tre grandi religioni monoteiste che – malgrado gli ostacoli derivanti dagli opposti fondamentalismi – hanno in Gerusalemme il loro “Omphalos” condiviso, linfa vitale celata nelle pieghe della storia ma sempre pronta a riaffiorare nei momenti e nei luoghi che accompagnano il cammino del genere umano.
Con la sua corposa bibliografia il libro merita una lettura attenta e soprattutto merita di essere conservato per successive consultazioni ed ulteriori approfondimenti.
ATTIVITA' ARTISTICA DI FRANCO PROSPERI
FRANCO PROSPERI
E’ prevalentemente scultore e pittore ma si occupa anche di grafica, musica, poesia e filosofia. Lavora ed espone nel suo piccolo studio di Assisi in Via S.Francesco, 11, da dove si vede la verde vallata umbra del Tevere
Tel. 075812663. e-mail: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
|
1988 - Nello studio di Assisi con la moglie Lilli |
Notizie biografiche
l 1939 è nato a Tunisi dove il padre scultore, che è stato fra i più noti artisti italiani[1] svolgeva l’attività artistica e di insegnamento.
Nella sua famiglia la formazione artistica si è tramandata per tradizione da secoli di padre in figlio. Da ciò scaturisce sostanzialmente, oltre alla sua autenticità di ispirazione e di espressione, anche la profonda e seria conoscenza delle più complesse tecniche della scultura e della pittura, completate poi con lo studio delle arti grafiche e dell’incisione presso l’Istituto d’Arte “Bernardino di Betto” di Perugia.
Le sue opere sono una voce autentica della spiritualità naturale e dell’armonia, caratteri umbri per tradizione, ma espressi in modi, e a livelli, elevati e continuamente nuovi, che scaturiscono da una costante e approfondita ricerca, portata non solo sul piano artistico ma anche su quello filosofico e umano.
La sua attenzione è rivolta soprattutto a comunicare, più che alla definizione di uno stile, ed è per questo che ogni sua opera appare ogni volta sempre nuova, nelle idee, nei materiali e nello stile.
Dal 1960 al 1965 ha lavorato a Milano nello studio di architetura di Franco Albini (docente presso la Facoltà di Architettura di Venezia) e Franca Helg.[2] In questo studio, fra i più importanti nella storia dell’architettura moderna, ha partecipato a opere di progettazione di gallerie d’arte contemporanea come quella Marlborough di Roma e Brera di Milano.
Dal 1970 al 1980 ha insegnato Storia dell’Arte e Tecniche Artistiche nell’Università per Stranieri di Perugia[3] e attualmente dirige seminari per università straniere di “Architettura della scultura”.
Le prime sculture
Elenco cronologico delle opere
- (1960) Nel 1960 ha iniziato a Milano i contatti con i movimenti artistici internazionali di maggior rilievo inserendosi in maniera originale nel contesto artistico italiano.
- (1960) La sua prima notevole esposizione fu curata a Milano nel 1960 dal poeta e letterato Alfonso Gatto nella sua galleria in Via dei Fiori Chiari.
- (1970) Nel 1970 come aiuto e allievo del padre, ha eseguito sotto la sua guida diverse opere di scultura tra cui: Ambone e Altare della Cripta della Porziuncola.
- (1974) Nel 1974 è stata organizzata una sua personale di scultura e pittura dalla University of Northern Colorado dove è stato docente aggregato per arti applicate.
- (1983) Nel 1983 ha realizzato per l’altare maggiore della Basilica di San Francesco in Assisi otto bronzi raffiguranti i maggiori santi francescani: S. Chiara, S. Giuseppe da Copertino, S. Ludovico, S. Antonio, S. Bernardino, S. Bonaventura, S. Elisabetta, S. Massimiliano Kolbe.
Per la stessa Basilica ha realizzato un calice in argento e oro dedicato a San Massimiliano Kolbe e per la Sala Romanica del Sacro Convento di S. Francesco una grande natività in legni di diversa essenza con struttura centinata che fu esposto per la prima volta nella Basilica di S. Chiara nel Natale del 1982.
- (1984) Nel 1984 ha realizzato per la Cappella dei Novizi del Sacro Convento di S.Francesco il paliotto d’altare “Il Sole di San Bernardino” e otto santi francescani, bassorilievi in terracotta.
- (1985) Nel 1985 è stato invitato a realizzare una sua personale nella Galleria d’Arte Sacra della Pro Civitate Christiana di Assisi in occasione del convegno annuale di studi cristiani per cui ha realizzato un’opera monumentale in legno intitolata “La Morale nella storia”.
- (1986) Ha eseguito varie opere monumentali in pietra tra cui due angeli per il monastero delle Benedettine di Assisi (1986).
Nello stesso anno realizza per il poeta danese Hans Molbjerg una composizione visiva stampata a mo’ di partitura musicale sulle pagine di due sue poesie:
"STACCATO NOIR / BLANC e ISPIRAZIONE"
Il poeta e l’ambasciatore di Danimarca erano presenti alla premiazione del concorso di poesia indetto dal Comune d’Assisi per celebrare il centenario del poeta Johannes Jorgensen. Le poesie e le immagini sono state pubblicate in DAGEN KRONIK dalla editrice danese Berlingske Tidende a cura di H. Molbjerg.
- (1987) Nel 1987 ha esposto nella Basilica Superiore di S. Francesco un gruppo monumentale intitolato “La Famiglia” in occasione del Natale, realizzato in resina sintetica ed ora collocato nel giardino della Pro Civitate Christiana di Assisi.
- (1989) Nel 1989 ha realizzato per Markus Stockhausen il manifesto “La Città Sonora” in occasione del suo concerto di inaugurazione del “Laboratorio di musica intutiva” da lui fondato in Assisi.
- (1990) Nel 1990 per la Pro Civitate Christiana di Assisi, per cui periodicamente esegue simboli grafici, realizza il dipinto ad olio “Grande volo di colombe I” e il grande collage “Il Cantico delle Creature” per il salone di ricevimento. Altre sue opere pittoriche di grandi dimensioni, prodotte per la Pro Civitate, a partire dal 1965, sono nel refettorio e in altri locali
- (1991) Nel 1991 realizza, stampati a mano, i due libri d’arte: “Cantico delle Creature” e “Musica per Argonauti”.
- (1991) Ha partecipato alla collettiva dal titolo “Il Sacro nell’Arte alle soglie del duemila” su invito del Vescovo della Diocesi di Foligno.
- (1991) Per la comunità e chiesa di Col-levecchio ha eseguito il “Candelabro a sette braccia con colombe” opera scolpita in pietra d’assisi e alabastro.
- (1991) Per il Comune di Assisi ha realizzato il manifesto “S. Francesco istituisce il presepio” per il gemellaggio Assisi - Betlemme e per la marcia della Pace.
- (1991) Per la Società Nemetria ha realizzato il collage di grandi dimensioni “San Francesco vende le stoffe sulla piazza di Foligno” in occasione del convegno “Etica ed Economia”. Sullo stesso argo-mento realizza un libro d’arte e ricerca storica pubblicato nell’anno 1997 a cura di Nemetria, copie numerate 1/200.
- (1993) Nel 1992 ha partecipato su invito al concorso internazionale di scultura per il Crocifisso in bronzo della Basilica di San Francesco all’Immacolata a Messina.
- (1992) Realizza, stampati a mano, i due libri d’arte: “Paesaggi di Assisi” e “Il Teatro della memoria “ .
- (1993) Nel 1993 il Comune di Assisi ha acquistato la sua scultura in pietra rosa d’Assisi “Volo di colombe I” per farne dono al Santo Padre Papa Giovanni Paolo II in occasione della sua visita in Assisi per la preghiera della pace con i capi religiosi d’Europa.
- (1993) Realizza il dipinto di grandi di-mensioni “S. Chiara” poi collocato presso la Filiale della Piazza del Comune di Assisi della Cassa di Risparmio di Perugia.
- (1993) Realizza per la Filiale di Assisi della Cassa di Risparmio di Foligno il dipinto ad olio “Grande volo di colombe II”.
- (1994) Nel 1994 realizza per la Cittadella Editrice la copertina per il volume “L’utopia di Francesco si è fatta...Chiara”, con la presentazione della teologa Cettina Militello.
- (1994) Per l’inaugurazione dell’auditorium di S.Domenico a Foligno, su com-missione della Società Nemetria realizza la scultura monumentale in legno “San Francesco vende le stoffe sulla piazza di Foligno” in occasione del convegno “Etica ed Economia”.
- (1994) Realizza la grande natività in mattoni con l’aiuto di tutti i mastri muratori di Assisi, opera poi collocata dal Vescovado di Assisi nella piazza dell’Istituto Serafico di Assisi.
- (1996) Realizza, stampato a mano, il suo libro d’arte: “I Fioretti di S. Francesco” che presenta con gli originali delle illustrazioni presso la Galleria “La Postierla” di Perugia.
- (1996) Realizza la tela di grandi dimensioni dipinta ad olio lunga 10 metri "Storia dell'Umanità" avvolgibile su una macchina appositamente motorizzata per farla scorrere e vederla nella successione delle immagini in movimento.
- (1997) Realizza il Reliquiario in oro e argento del Beato Innocenzo da Berzo, inserito nell’altare barocco del Santuario quattrocentesco della SS.ma Annunciata di Ossimo in Val Camonica. Alla solenne inaugurazione del Reliquiario hanno con-celebrato Sua Ecc. Mons. Re, Sostituto della Segreteria di Stato del Vaticano; Sua Ecc. Mons. Rigali, Arcivescovo di San Louis negli U.S.A. e padre Vittricio Mabellini, Vice postualtore.
- (1997) Realizza la copertina e le immagini per il volume “Della Preghiera” del poeta romano Marcello Camilucci.
- (1997) Realizza una scultura monumentale in legno traforato dal titolo “Il Presepe della luce” commissionata dall’associazione “Assisi viva” per essere collocata durante le feste natalizie nella piazza del Comune di Assisi e per essere donata al Santo Padre Giovanni Paolo II, opera poi da Lui destinata alla chiesa di Casale di Foligno.
- (1998) Realizza due sculture in pietra dal titolo “Angelo della Pace” per il Prix Italia commissionate dalla RAI per la sessione Web, premi 1998 assegnati alle compagnie televisive: ARD/SWR della Germania e CPB/PBS degli Stati Uniti d’America.
- (1998) Viene invitato alla Mostra Internazionale d'Arte Sacra di Pompei per cui realizza il Tau in bronzo a cera persa con bagno d'oro e argento.
- (1999) Nel corso dell’anno 1999, oltre alla scultura “Famiglia di creature blu” e al dipinto “Armonia pietrificata”, realizza per la Cittadella Editrice, la copertina per il volume “Francesco: L’Utopia che si fa storia”, di Ortensio Spinetoli.
- (1999) Nello stesso anno 1999 realizza la sua mostra personale di scultura e pittura nel cortile del pozzo del seicentesco palazzo Cruciani di Spello insieme all’artista Orlando Tisato.
A seguito della mostra e della performance tenuta dai due artisti nel teatro all’aperto dello stesso antico palazzo, è stato pubhblicato il loro volumetto: “Michelangelo & Buonarroti”, copie numerate 1/350. VIDEO MAGIA BIANCA E MAGIA NERA http://youtu.be/mUVISPRFgAE
VEDI: MICHELANGELO & BUONARROTI
- (1999) Per la Diocesi e per il Comune di Spoleto nel mese di dicembre 1999 i due artisti sono stati invitati ad allestire una loro esposizione sul tema della Natività nella Chiesa di S. Eufemia di Spoleto e per questa realizza la “Natività fiore”.
- (1999) Per il Natale 1999 per l’azienda Dionigi S.p.A di ricami computerizzati realizza una composizione grafica dal titolo “S.Francesco istituisce il presepio” tratto dal suo manifesto per il gemellaggio Assisi-Bethlemme.
- (2000) Nel maggio 2000 viene invitato al II Concorso Nazionale d’Arte Sacra della città di Chieti presso il Pontificio Seminario Regionale dove espone la croce in mosaico di legno dipinto dal titolo “Quia plures ab uno, ex pluribus ab unum”
-(2000) Nel luglio 2000 viene invitato dal Comune di Perugia a realizzare una scultura in legno dal titolo “Angelus Novus” che viene esposta nella mostra internazionale d’arte contemporanea presso la galleria comunale “La Cannoniera” della Rocca Paolina di Perugia.
- (2000) Nel luglio 2000 viene invitato dall’Associazione “Mercato delle Gaite” di Bevagna a realizzare quattro trofei in legno dipinto per i premi delle gare della festa a carattere medievale che si svolge in questa città.
- (2000) Nell’agosto 2000 realizza per la Chiesa St. Matthias di East Lyme in Connecticut U.S.A. una crocifissione in bronzo.
- (2000) Nel settembre 2000 realizza per la Cattedrale e la Office of Radio & Television Archidiocese of St. Joseph di Hartford in Connecticut U.S.A. un trittico, Natività in mosaico di legno dipinto.
-(2003) Nel maggio del 2003 è intervistato da Tadhg O Coileain per Telegael per un programma - documentario su Francesco e il Francescanesimo intitolato "Proinsias" (Francesco) andato in onda nella TV Irlandese fine 2003 -
VEDI VIDEO Museo Backstage http://www.youtube.com/watch?v=Qpoh4176MwY&context=C45e4ff8ADvjVQa1PpcFMuE-Yrd7g1PwtuQne88GocWlBSdXXPmCM=
VEDI VIDEO Intervista Backstage http://www.youtube.com/watch?v=MqjzrDrKV58
- (2003) Nel settembre 2003 viene invitato dal Comune di Osimo a tenere una sua mostra personale presso il locale “Centro Attività Culturali San Silvestro” in occasione del IV centenario della nascita di S. Giuseppe da Copertino.
- (2003) Per la stessa occasione, su commissione del Comune di Assisi, realizza i disegni per una lampada celebrativa in pietra d’Assisi dedicata all’altare della tomba del santo presso la Basilica Santuario di San Giuseppe da Copertino di Osimo.
- (2004) Nell'agosto 2004 viene invitato da Alan Wheatley ad esporre alcune sue opere presso la Galleria di Londra: Whitford Fine Art in Duke Stree, St.James's.
- (2004) Nell'ottobre 2004 viene invitato dal Comune di Assisi, nell'occasione del concerto dell'Orchestra Musisches Gymnasium di Salisburgo, ad esporre presso il Lyrick Theatre di Assisi le sue inedite Sculture sonore: Famiglia Blu e Natività fiore.
- (2005) Nell'agosto 2005 gli viene commissionato del Protomonastero delle Clarisse, tempore Badessa Maria Daniela Rolleri, un bassorilievo in travertino con l'immagine di Santa Chiara per l'antica cappellina del Protomonastero per il Cimitero Monumentale di Assisi.
- (2006) Gli vengono commissionati dalla Basilica di San Francesco, tempore Padre Custode Vincenzo Coli, i ritratti in bronzo di Papa Giovanni XXIII e di Giovanni Paolo II per i pilastrini in legno antistanti all'altare maggiore della Basilica Inferiore di San Francesco e gli originali in terracotta per la Cappellina del Postulato del Sacro Convento.
- (2007) Gli vengono commissionate dalla scrittrice americana Wendy Murray tre micro-sculture in pietra d'Assisi e pietre dure da inserire nella sua Galleria GOMA (Gallery of Miniature Art).
- (2007) Conosce la Collezionista olandese d'arte Anne Marie Starreveld che costituisce l'omonima collezione di opere di Franco Prosperi destinata ad essere esposta in numerose importanti Gallerie e Musei d'Europa che chiede all'artista di realizzare una sua esposizione antologica in Assisi.
- (2007) Nel mese di settembre realizza la sua esposizione antologica con il Patrocinio del Comune di Assisi e dell'Università di Boston "Gordon College" nell' Antica Pinacoteca Comunale e nel Chiostro di Sisto IV della Basilica di San Francesco dove presenta anche i suoi libri di carattere storico-artistico fra cui l'ultimo: "Gioacchino da Fiore e Frate Elia. Dalle sculture simboliche del Duomo di Assisi ai primi dipinti della Basilica di San Francesco."
GEMELLAGGIO ASSISI SAN PIETROBURGO
- Vedi in EVENTI_Rassegna stampa
Assisi, prossima città “gemella “ di San Pietroburgo? 24/11/2015
Conferenza ad Assisi della Professoressa Marina Samarina dell’Università Statale di San Pietroburgo
Articolo di Franco Prosperi presidente del “Museo Prosperi di Assisi”
L’evento della Conferenza sul Progetto di Gemellaggio fra le città di Assisi e di San Pietroburgo della Professoressa Marina Samarina dell’Università Statale di San Pietroburgo, presidente della “Società Dante Alighieri della città di San Pietroburgo” e socia onoraria della “Società Internazionale di Studi Francescani” di Assisi, tenuta martedì 3 novembre 2015 presso la sede della Pro Civitate Christiana di Assisi, ha avuto un grande successo con la partecipazione dei cittadini di Assisi, con la presenza di associazioni culturali e delle autorità locali fra cui il Sindaco Architetto Antonio Lunghi e Padre Guglielmo Spirito ofmconv. professore dell’Istituto Teologico del Sacro Convento di Assisi.
Nella circostanza si è inaugurata una esposizione della famosa scultrice Svetlana Melnichenko di San Pietroburgo che ha presentato le sue opere monumentali “Le Api del lavoro e della pace” in marmo degli Urali realizzata durante il simposio della scultura russa della città di Penza dell’antica regione siberiana russa. Inoltre la scultrice Svetlana Melnichenko ha presentato le sue opere in bronzo fra cui il “San Francesco”, ideato appositamente per l’Aeroporto internazionale dell'Umbria - Perugia "San Francesco d'Assisi" e i lavori delle sue mostre italiane degli ultimi anni fra cui quella di quest’anno 2015: la scultura realizzata in pietra Aurisina al simposio di scultura internazionale del Parco di Sculture di Vergnacco in Friuli, Comune di Reana del Rojale (Udine - Italia) su invito del Circolo Culturale “Il Faro” www.faraonline.it diretto dal Presidente Roberto Cossettini. Simposio internazionale di scultura che è il più importante in Italia per la lavorazione della pietra e dei marmi del Friuli – Venezia Giulia.
Il progetto di gemellaggio Assisi San Pietroburgo ha destato un grandissimo interesse nei cittadini intervenuti ed è emersa la volontà popolare di contribuire alla sua realizzazione e su questo proposito il Sindaco di Assisi ha dichiarato che farà quanto è in suo potere, pur nella difficile situazione attuale, affinché si possa fare il quadro della situazione e delineare il processo da seguire.
La Città di Assisi è gemellata con Betlemme, San Francisco, Santiago de Compostela e Wadowice.
La Città di San Pietroburgo è gemellata con Amburgo, dal 1957; Betlemme, dal 2003; Bordeaux, dal 1991; Cracovia, dal 2006; Varsavia, dal 1997; Danzica, dal 1997; Esfahan, dal 1999; Le Havre, dal 1965; Los Angeles, dal 1990 e con molte altre città di varie nazioni.
Prospettive e motivazioni del gemellaggio
Lo spirito del gemellaggio della città di Assisi con San Pietroburgo va fondato sulla base di due principi fondamentali che interagiscono fra loro, di cui non si può stabilire la priorità dell’uno sull’altro e che vanno ricercati nelle rispettive tradizioni culturali delle due città storiche. Nel caso della città di Assisi partendo dai suggerimenti della predicazione di San Francesco la motivazione è di ordine culturale nel senso che così come Assisi è la capitale culturale dell’arte del basso medioevo e dell’innovatore spirito francescano nel mondo, San Pietroburgo è la capitale culturale della Russia, così come essa è stata fondata e dimostra di esserlo ancora oggi al mondo europeo e al mondo intero. Il principio di ordine culturale interagisce, nella prospettiva della cultura europea con la motivazione di ordine teologico - culturale che sta nel dialogo con le altre religioni e nel nostro caso con quello tra la Chiesa Ortodossa Russa e la Chiesa Cattolica, dialogo che per altro è già in atto da lungo tempo.
Su questa base dei due principi interagenti fra di loro va posto, nei riguardi della Città Serafica di Assisi, altresì un progetto complessivo per i futuri gemellaggi che può essere determinato dall’Amministrazione Comunale di Assisi, rivolto a tutte le capitali culturali del mondo: Parigi, Londra, Berlino, San Pietroburgo, Istanbul, Gerusalemme, Johannesburg, San Paolo, Shanghai, Sydney, Tokyo, Singapore e Bombay.
La visione profetica di Francesco e la vocazione di Assisi non possono quindi essere racchiusi in alcunché di oggi stabilito se non nelle parole e negli atti compiuti dal Santo di Assisi dai quali discende l’eredità del ruolo importantissimo che la Città Serafica può svolgere nei confronti delle Capitali culturali di altre nazioni del mondo ed esso è determinante per corrispondere agli ideali da cui deriva la santità di Francesco diremmo in un’ottica globale.
Il gemellaggio Assisi San Pietroburgo va posto pertanto in un modo sostanzialmente diverso da quello già perseguito dalle altre città italiane, poiché la missione di Francesco fu sempre al di sopra delle parti terrene e in onore del vero evangelo di Cristo in cui si dice “beati gli operatori di pace”. In conclusione, sulla base di questi principi e motivazioni il progetto di gemellaggio va collocato nel grande rispetto che si ha sia per la cultura russa, sia per quella francescana.
Oggi è urgente dimostrare quanto siano inutili i veti dei poteri universali di fronte alle verità enunciate da Francesco che devono ispirare il dialogo sul piano culturale tra i popoli.
San Pietroburgo (in russo: Санкт-Петербург, traslitterato: Sankt-Peterburg è la seconda città della Russia per dimensioni e popolazione, con circa 5 milioni di abitanti (2012), nonché il porto più importante del paese. È inoltre una città federale. Fondata dallo Zar Pietro il Grande (1682-1725) sul delta della Neva, dove il fiume sfocia nella baia omonima, parte del golfo di Finlandia, fu a lungo capitale dell'Impero russo, sede della Corte degli Zar e oggi è uno dei principali centri artistici e culturali d'Europa. Si può considerare la metropoli più a nord del mondo.
Auguri ai nostri amministratori di un esito positivo e proficuo per il buon fine del nuovo "Gemellaggio" e del contatto con la cultura russa che già da alcuni anni ha determinato realizzazioni importanti in Assisi circa il restauro della Chiesa Nuova e di altri eventi di ordine artistico e turistico.
Il Presidente del Museo Prosperi
Franco Prosperi
[1]Vedi: M. Camilucci e F. Prosperi, FRANCESCO PROSPERI SCULTORE (1906-1973), Volume dell’Accademia Properziana del Subasio, Porziuncola, Assisi, 1997.
[2]Vedi: A. Piva e A. Prina, FRANCO ALBINI (1905-1977), Electa, Milano, 1998.
[3]Per i suoi studi storico artistici fu chiamato in questa Università a tenere il corso preparatorio alla Storia dell’Arte e delle Tecniche Artistiche dal Prof. Pietro Scarpellini. Fra le sue pubblicazioni ricordiamo qui: Franco Prosperi, LA FACCIATA DELLA CATTEDRALE DI ASSISI, La Mistica Gioachimita Prefrancescana nella Simbologia delle Sculture, Edizioni Salvi, Perugia, 1968.
[4] La fotografia è stata eseguita dal Prof. Ettore Calzolari il 21 giugno 2006.